Ci sono molte scelte che sembrano giuste mentre si rivelano errate con il senno di poi.
Tentare di risolvere patologie debilitanti con test di intolleranze alimentari è errato in via ipotetica e in principio.
Anzitutto vediamo in che modo è possibile orientarsi in questo vasto mondo dei test delle intolleranze alimentari, dei mineralogrammi, e dei test delle disbiosi intestinali.
Oggi si fa molta confusione su quello che è l'intolleranza alimentare in senso stretto. favismo, intolleranze al lattosio, o anche la celiachia sono tutte nomenclate come intolleranze alimentari. molti pazienti sono convinti di fare un test sull'intolleranza alimentare quando, recandosi in laboratorio, fanno un prelievo di sangue e si testa il loro sistema immunitario. quello, quel tipo di test, molti di loro lo chiamano test delle intolleranze. non è in verità così. quello sul sangue è un controllo di reazione del sistema immunitario, l'allergia - infatti - scatena una reazione del sistema immunitaria, mentre l'intolleranza abbassa il sistema metabolico.
Oggi si fa ancora molta confusione con allergia, celiachia, intolleranza e difetto enzimatico. nel tentativo di risolvere patologie debilitanti o croniche, ancor meglio acute, attraverso un test di intolleranze alimentari è meglio scegliere un test con particolari caratteristiche più conformi al proprio grado di profondità patologica.
Molte sono le caratteristiche da osservare e vagliare prima di pensare ad uno dei test di intolleranze alimentari. prima ancora di entrare in un loop senza fine e richiedere al proprio medico una serie infinita e inutile di test, sarà meglio scegliere in modo attento il proprio test, quello cucito alle proprie esigenze.
Il fenomeno di ripetere i test in un loop infinito fino a giungere a ripetere tutti i test daccapo n-volte, è conosciuto come la diagnosi ad anello di Moebius. il famoso anello ritorto su se stesso per cui il soggetto si ripropone sempre gli stessi test e si sottopone alle stesse inutili diagnosi all'infinito. questa struttura ripetitiva diagnostica è tipica delle società avanzate, tecnologicamente consumistiche e con filosofia di ospedalizzazione.
Culture primitive o avanzate tendono ad essere in sintonia con l'ergonomia della natura e scegliere test diagnostici più centrati e confacenti alle necessità logiche del malato e non della malattia. ecco perchè la medicina naturale si sta affacciando sempre più con autorità nel panorama delle patologie non risolte o parzialmente risolte del mondo moderno. la medicina naturale o non convenzionale, sta diventando il totem di una medicina antica, dimenticata dall'uomo, e sempre più attenta alle esigenze di più sfere sociali, psichiche, somatiche e spirituali dei soggetti, senza staccarsi dalla logica scientifica esprime la sua piena potenza perchè sistematica e olistica allo stesso tempo. dicotomica e monolitica, attenta al dettaglio eppure generalizzante, l'occhio olistico della clinica naturopatica sta sempre più indagando nel tessuto sociale disatrato delle moderne metropoli e degli esseri umani che sono costretti ad abitarvi. gli strumenti clinici della Tecnologia PALLADIUM della DAPHNE LAB permettono di indagare meglio e in profondità tutti gli aspetti dei livelli umani, dalla psiche all'energetico, dal somatico al sistematico, dal complesso al semplice.
Eseguire troppi test di intolleranze alimentari porta ad uno stato di totale sbandamento diagnostico e lo stesso medico rifiuterà ogni analisi pur vera che sia, ricominciando il carnet di analisi daccapo, instaurando il ciclo di Moebius.
Per spezzare questo anello infinito, questo circolo vizioso, è necessario che medico e paziente si orientino al caso, al malato, al sistema di costellazioni emotive del soggetto e disegnino assieme un progetto terapeutico di larga portata. Nella metodologia della DAPHNE LAB è importante che il paziente progetti assieme al teraputa il proprio "destino" terapeutico, come strategia, come scelta consapevole, come disegno etico in un marasma di regole disumanizzanti e ridicole. Al fine di uscire da ogni catena della gabbia sociale, costruita spesso per il servizio di grosse case farmaceutiche, il paziente e il terapeuta saranno una sola entità umana, ed assieme saranno in grado di ri-disegnare il proprio progetto educativo terapeutico partendo da giusti strumenti diagnostici e corrette tecniche olistiche.
Dr. Luigi Di Vaia |